Salute
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I disturbi alimentari sono aumentati del +40% durante la pandemia

Il 30% della popolazione ammalata è sotto i 14 anni

Nel mese di marzo sono trascorsi 2 anni da quando la pandemia di SARS-CoV 2 ha avuto inizio. Nonostante la situazione odierna sembri migliorata, sono molte le conseguenze con le quali ci troviamo a dover fare i conti:

Durante il lockdown, “le persone che soffrivano di un disturbo alimentare hanno visto l’aggravarsi dei sintomi e, nello stesso tempo, sono aumentati i casi con un’età di insorgenza che si è abbassata” sottolinea Laura Dalla Ragione, responsabile della Rete disturbi comportamento alimentare presso la Usl 1 dell’Umbria.

C’è stato un grande aumento delle strutture dedicate ai disturbi alimentari

In seguito ad una attenta analisi che è stata presentata nei giorni scorsi all’Istituto Superiore di Sanità in occasione della Giornata nazionale del “fiocchetto lilla”, il 15 marzo, è stato aggiornato da parte dell’Istituto il numero delle strutture che si occupano di disturbi alimentari: ebbene, sono aumentate da 91 a 108!

Inoltre, studi recenti affermano che:

“Il 58% dei pazienti ha tra i 13 e i 25 anni, il 7% meno di 12 anni. Le diagnosi riguardano prevalentemente anoressia nervosa (36,2%), bulimia (17,9%) e binge eating disorder (12,4%). Si tratta purtroppo di dati allarmanti che ci devono spronare a mettere in atto campagne concrete di sensibilizzazione soprattutto perché il 30% della popolazione ammalata è sotto i 14 anni.

Anche i social network incidono …

Secondo gli esperti, l’aumento dei casi è dovuto non tanto alla pandemia dovuta al virus o allo stato di isolamento in sé, quanto al manifestarsi di stati di disagio già esistenti, che sono esplosi in questa situazione di emergenza sanitaria: problemi con la famiglia, difficoltà di accettazione e fragilità personali.

Purtroppo nei periodi di lockdown i social media sono diventati l’unica “finestra sociale” che hanno permesso e consentito di mantenere dei “contatti relazionali” con le persone al di fuori del nucleo familiare.

Tuttavia, sappiamo che l’utilizzo esagerato di questi canali, è associato ad un aumento del rischio di disturbi alimentari. Ciò a causa dell’esposizione continua a contenuti legati all’ideale della magrezza.

Fonte: https://www.nutrientiesupplementi.it/

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