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Scopri la dieta che fa per te

Le 3 migliori diete per una vita sana e lunga

Come ribadito nei precedenti articoli, dobbiamo considerare come diete “valide” quelle che, all’interno di studi clinici accreditati e cioè pubblicati su riviste scientifiche prestigiose commissioni di esperti ad hoc, dimostrano di raggiungere in modo sicuro gli obbiettivi per i quali erano state testate. Ad esempio, senza effetti collaterali per i pazienti avevano ridotto la percentuale di massa grassa, la circonferenza vita, migliorato il quadro lipidico, l’insulino resistenza;  avevano in altre parole, migliorato la salute del paziente e la sua sana aspettativa di vita.

Questi sono i principali obbiettivi o end point, che una buona dieta deve soddisfare per essere considerata efficace.

Le tipologie di diete:

Esistono principalmente 3 tipologie di diete che hanno soddisfatto anche se in maniera differente, questi
endpoint:

  1. le diete a restrizione calorica
  2. le diete chetogeniche
  3. le diete a digiuno intermittente

Le diete a restrizione calorica hanno dimostrato di migliorare non solo la composizione corporea ma anche tutti i parametri correlati alla salute: numerosi studi sulle popolazioni più longeve al mondo hanno confermato che una lieve restrizione calorica può condurre ad una vita lunga e sana. Questi tipi di diete che dovrebbero poi diventare uno stile di vita, devono proprio per questo, essere calibrate bene da un nutrizionista per evitare malnutrizione a causa dell’introduzione insufficiente di calorie o della carenza di alcuni nutrienti. Un altro rischio è quello della perdita di massa muscolare che può condurre ad una diminuzione del metabolismo, danni ossei ed infine alla sarcopenia, condizione di perdita di muscolo grave correlata ad un aumento di rischio di sviluppare malattie (morbilità) e morte (mortalità).

Le diete chetogeniche sono quelle in cui si consumano al massimo 30 g di carboidrati al giorno sotto forma principalmente di verdure. Esistono quelle ad alto contenuto calorico Hckd (high calory ketogenic diet) ricche in grassi e proteine e quelle a basso contenuto calorico Vlckd (very low calory ketogenic diet) nelle quali si controllano oltre ai carboidrati anche la quantità di grassi e proteine. Esistono poi delle diete chetogeniche a calorie intermedie.
Le diete chetogeniche hanno dimostrato di raggiungere in sicurezza tutti i principali endpoint discussi in
precedenza, spesso anche in modo più efficace delle diete a restrizione calorica. Riducono l’infiammazione
e per questo si stanno applicando con successo nelle patologie neurodegenerative, nei pazienti oncologici e
diabetici di tipo 2.
Non possono essere intraprese come stile di vita ma solo per cicli di qualche mese. Sono adatte a soggetti obesi o sovrappeso che non hanno ottenuto risultati con le diete a restrizione calorica.

Le diete a digiuno intermittente sono quelle che prevedono periodi in cui non si assume cibo, ad esempio 12 ore, a periodi in cui ci si nutre in modo normale. Gli schemi possono essere vari ma il più diffuso è quello che prevede di smettere di mangiare alla sera alle 19 per riprendere al mattino alle 7. Questo digiuno, protratto per molte ore, ha dimostrato di stimolare l’organismo ad attivare una serie di meccanismi di sopravvivenza che si traduce in un miglioramento di tutti i parametri legati alla salute e alla longevità. Il rischio, specie se non si è maturata una competenza di tipo nutrizionale, è che nei momenti in cui ci si alimenta si ecceda nel consumo di alimenti e che ciò possa vanificare l’azione del periodo di digiuno. Altro rischio è quello già citato per le diete troppo ipocaloriche: la perdita di massa muscolare.

 

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